Orsina, infermiera disponibile e gentile ma un po’ strampalata, non si rende conto di appartenere alla categoria di coloro che per timore della solitudine e per una serie di altre cause (accaparramento compulsivo), hanno fatto della loro abitazione un caotico magazzino di cianfrusaglie.
Alcuni condomini, i più gretti e squallidi, si adoperano con modi viscidamente subdoli, con cattiveria ed egoismo, per liberarsi di una persona così diversa da apparire una intrusa.
Ma il destino gioca uno scherzo a tutti mettendo sulla strada di Orsina in funzione di carnefice proprio chi era stato un gentile paziente (Aristide) un po’ sbalestrato da problematiche di lavoro, ma profondamente onesto.
Una commedia pennellata di poesia con profonde venature psicologiche e patetiche, condotta con levità tanto da assumere i caratteri di una favola il cui finale fa sorridere e ridere.
Un’occasione per riflettere anche sulla fragilità dei pregiudizi, sui nuovi disagi esistenziali di chi resta senza lavoro a cinquanta anni, sulla relatività delle conoscenze, sui devastanti effetti del consumismo e in fondo sull’esistenza tutta con le sue diverse e infinite sfumature.
Brava Silvia Cocumelli a calarsi nel personaggio tenero e svampito di Orsina, non da meno Achille Astori nella parte da sfigato di Aristide. Ottimi i perversi inquilini interpretati da Mirella Bisio e Aldo Guerrieri.
In scena dal il 14 e 15 Dicembre – Sabato Ore 19 e Domenica Ore 17